Come si cura
Grazie ai progressi degli ultimi anni, oggi 9 casi di tumore del testicolo su 10 si curano con successo. L'orchifuniculectomia per via inguinale è il primo obbligatorio provvedimento terapeutico, a cui ne possono seguire altri in base alle caratteristiche istologiche ed alla stadiazione della neoplasia. Nelle forme più avanzate, invece, è necessario ricorrere alla chemioterapia, considerando che questo tipo di tumore è molto sensibile agli effetti dei farmaci, con cui si ottengono quindi ottimi risultati.Dopo l'asportazione del testicolo,dopo diversi mesi può essere inserita una protesi che consente di mantenere l'aspetto estetico dello scroto. La fertilità può essere preservata conservando campioni di liquido seminale, raccolto prima o dopo dell'intervento, in una banca del seme.
Ai fini della stadiazione, oltre ai dati forniti dall'esame istologico del testicolo asportato, è necessario eseguire una serie di esami bioumorali e strumentali tendenti ad appurare l'esistenza di tessuto neoplastico residuo in ambito addominale o toracico. I marker neoplastici, AFP e B-HCG, vanno ridosati dopo 1 settimana dall'orchiectomia per valutarne la progressiva scomparsa dal siero. Nel caso di valori di partenza molto elevati bisogna tenere conto della loro emivita e continuare a dosarli periodicamente fino alla loro completa negativizzazione.
La TAC cranio-toraco-addominale e la PET-TAC sono esami utili nella ricerca delle metastasi.Essa permette oggi giorno di evidenziare ingrandimenti linfonodali al di sotto di 1 cm in ambito addominale, toracico e sovraclaveare. Il risultato di tutti questi esami ci permette di stadiare correttamente la neoplasia, passaggio fondamentale verso l'appropriata terapia. Per la stadiazione utilizziamo comunemente il TNM .
Terapia
L'orchifuniculectomia per via inguinale è il primo obbligatorio provvedimento terapeutico, a cui ne possono seguire altri in base alle caratteristiche istologiche ed alla stadiazione della neoplasia. I seminomi, tumori altamente radiosensibili, richiedono, se in stadio N0, solo un trattamento radiante profilattico sulle catene linfatiche iliache e su quelle lomboaortiche, a cui si associano le catene inguinali in caso di infiltrazione dello scroto. Questo schema si applica anche ai casi di metastatizzazione retroperitoneale in cui però è da alcuni praticata anche l'irradiazione profilattica del mediastino e delle fosse sopraclaveari. Altri protocolli, in caso di interessamento retroperitoneale, affidano il paziente all'oncologo per la chemioterapia e ricorrono al trattamento radiante solo in caso di ricaduta della malattia in sede mediastinica. In caso infine di malattia metastatica retroperitoneale "bulky" (>10 cm), o mediastinica, è sempre indicata la chemioterapia seguita dalla radioterapia. Nei tumori germinali non seminomatosi (TGNS) i pilastri terapeutici sono essenzialmente 2, la linfadenectomia retroperitoneale lomboaortica e la chemioterapia. Ad essi va aggiunto il cosiddetto "wait and see" degli autori anglosassoni, cioè un comportamento di attesa basato su uno strettissimo follow up del paziente.
Linfadenectomia retroperitoneale lomboaortica (LADR)
In assenza di metastasi retroperitoneali clinicamente evidenti (stadio I, N0), la LADR basa il suo razionale su 4 punti essenziali: 1) la necessità di un'accurata stadiazione, dal momento che circa il 20% dei pazienti in questo stadio ha in realtà micrometastasi retroperitoneali. 2) Il beneficio terapeutico che la LADR comporta in questi pazienti in stadio patologico N+ (stadio IIA), a cui vengono completamente asportate la micrometastasi. 3) La modifica del modello di recidiva, poiché le recidive retroperitoneali, dopo LADR, divengono estremamente rare e prevalgono quelle a livello polmonare, più facili di quelle retroperitoneali da scoprire e da eradicare con la chemioterapia. 4) La maggior facilità di esecuzione del follow up e la sua maggior affidabilità rispetto ai pazienti non operati
Ridotta a meno dell'1% l'incidenza di complicanze chirurgiche dopo LADR, il maggior motivo di critica a questa condotta terapeutica è l'infertilità da retrospermia, determinata dalla lesione alle fibre simpatiche decorrenti nel retroperitoneo all'interno dei gangli simpatici lateroaortici e retrocavali e all'interno dei plessi ipogastrici superiore ed inferiore. Ma anche questa riserva decade se si considera che fino al 75% dei pazienti portatori di neoplasia testicolare è subfertile, o totalmente infertile al momento della diagnosi e che solo una modesta quota di essi recupera parzialmente la fertilità col tempo.
Negli ultimi 25 anni sono state introdotte diverse modificazioni alla tecnica originale di LADR con l'intento di ridurne la morbilità, pur mantenendone invariata l'efficacia. La tecnica originale prevedeva una LADR bilaterale soprailare, incluse le catene del simpatico e le loro fibre postgangliari afferenti al plesso ipogastrico. Con il miglioramento delle conoscenze sulle vie di metastatizzazione si è passati ad una LADR radicale bilaterale sottoilare. Nel tentativo di preservare l'eiaculazione si è successivamente passati ad una LADR unilaterale modificata comprendente a destra i linfonodi paracavali e interaortocavali, risparmiando la catena simpatica sinistra e alcune delle sue fibre efferenti postgangliari e a sinistra comprendente i linfonodi paraaortici e intercavoaortici, risparmiando la catena simpatica controlaterale. Più recentemente infine è stata introdotta la LADR "nerve-sparing" in cui le fibre nervose simpatiche postgangliari L1-L4 sono preventivamente identificate e preservate nello spazio intercavoaortico e al di sopra ed a lato dell'aorta.Con la moderna tecnica di LADR unilaterale, "nerve-sparing", si è raggiunto il 98% di preservazione dell'eiaculazione anterograda, rispetto al 74% raggiunto con la unilaterale "non nerve-sparing". Le percentuali di recidiva dopo LADR attualmente si attestano sul 5-10%, sono quasi esclusivamente polmonari e non sembrano dipendere dal tipo di tecnica chirurgica adottata (LADR unilaterale versus LADR bilaterale), quanto piuttosto dal fatto di eseguire, in caso di positività linfonodale post LADR, una chemioterapia adiuvante a base di cisplatino.
Chemioterapia
Come si è detto la moderna chemioterapia dei tumori testicolari a base di cisplatino è estremamente efficace, ma ancora piuttosto tossica e pertanto viene comunemente riservata in forma "adiuvante" ai pazienti in stadio clinico N0 risultati N+ alla LADR e ai pazienti in stadio clinico N/M+ (stadi IIB-C, III) in forma "neoadiuvante", cioè propedeutica alla LADR. Lo stesso schema di trattamento va applicato ai pazienti con marker persistentemente elevati dopo orchifuniculectomia pur in assenza di evidenziazione radiologica di metastasi.
Va ricordato che il teratoma è del tutto non responsivo alla chemioterapia.